CENTRO STUDI e RICERCHE
Direttore dr Pier Paolo Visentin
L’Accademia nacque come istituzione che aveva per finalità la rappresentazione della Storia della Medicina intesa un’arte testimoniata dal patrimonio museale e bibliotecario posseduto. Tale patrimonio si rivelò una formidabile opportunità di conoscenza del sapere medico ma il carattere autoreferenziale dell’attività accademica, favorito dal numero chiuso dei soci, si rivelò un ostacolo alla divulgazione ed all’approfondimento di questa ricchezza culturale, per cui negli anni ‘80 venne costituito il Centro Studi e di Ricerche post-universitario, con lo scopo di approfondire e diffondere l’aspetto scientifico della Medicina sotto una prospettiva storica.
il Centro Studi opera come strumento per acquisire, comprendere ed integrare i diversi punti di vista della malattia e del processo di cura applicato nel corso dei secoli, e che la Storia rivela. La ricerca non si occupa soltanto di medici o di medicina del passato ma anche di come funzionasse la medicina e di come
lavorassero i medici. In questa doppia veste, ricopre una funzione molto importante per ricostruire l’evoluzione delle culture che hanno prodotto la scienza medica offrendo alle giovani generazioni un percorso conoscitivo singolare, suggerito dalla considerazione della malattia come un concetto “complesso”: non soltanto un difetto organico ma anche un evento biografico, che offre per il medico un duplice approccio alla sua attività: come ‘arte di curare’ il malato e come speculazione scientifica della patologia. Queste due impostazioni si riscontrano negli obiettivi della ricerca del Centro Studi, nel modo di allestire e presentare i vari reperti posseduti dall’Accademia sia come storia clinica “scientifico-naturale” della malattia, sia come “narrazione” della storia del frammento esaminato, testimone di una esistenza umana colpita dalla malattia.
Esempio di uno studio di rilevanza qualitativa, eseguito ultimamente dal Centro Studi, è stato il «Progetto Plinio», che ha prodotto una interessante ricerca scientifica coordinando un pool di ricercatori di alto profilo quali bioingegneri ed antropologi, sulla autenticità dell’unica reliquia esistente di Gaio Plinio Secondo detto il Vecchio, scrittore, naturalista, filosofo e ammiraglio romano, e cioè il suo cranio conservato ed esposto nel Museo di Storia dell’Arte Sanitaria, i cui risultati sebbene con prudente approssimazione ne rendono verosimile l’appartenenza.
Nel quadro di nuovi rapporti instaurati tra benessere e malattia, il Centro Studi nei programmi futuri vuole affrontare la storia della medicina da una prospettiva filosofica più profonda rendendosi sensibile alla domanda etica, che non si può non considerare anche in questo ambito, e che si può costruire rivolgendo una attenzione concreta non solo alla Storia ma anche alla Filosofia della Scienza e dell’Antropologia.